lunedì 2 settembre 2013

Spot: Volkswagen Tiguan
Anno: 2013
Claim: "La vera soddisfazione, è sapere che potresti farlo."
Tipo di menzogna: Contraddizione in termini
http://www.youtube.com/watch?v=PUDIyhhtjus


Ci sono delle contraddizioni logiche, menzogne, estremamente gravi nelle pubblicità che vediamo in TV: esse sono nascoste tra i diversi livelli comunicativi che costituiscono uno spot audiovisivo. Si insinuano soprattutto (ma non solo) nei titoletti minuscoli, illeggibili (e quindi inutili, totalmente formali, segni della nostra ipocrisia più evidente) che intendono spiegare nel dettaglio l'offerta che viene presentata dallo spot, nelle migliori delle intenzioni, ma che di solito specificano "dov'è la fregatura". Già, la Fregatura. Tutti sembrano saperlo, ma a poche persone importa davvero. Così piccoli, sono facilissimi da rimuovere. Anzi, ci pensano già loro a rimuoversi da sé, within a blink of an eye. Io sapendolo, e fregandomene invece, inizialmente cercavo di trovare la Fregatura nei numeri, nei dati quantitativi, perché mi accorgevo che qualcosa non andava. Il trucco classico è quello delle statistiche (uno su quattro, nove donne su dieci, il novantanove per cento dei batteri...), i numeri vengono girati e rigirati come pare a chi ha interesse a girare e rigirare loro e noi. Ma di questo parleremo un'altra volta. Il caso dello spot di oggi, invece è di un diverso tipo: infatti mi sono accorto, una volta messomi di buzzo buono e screen shooting, che le Fregature vere, quelle più insidiose ed irritanti - talvolta straordinarie - sono soprattutto quelle "letterarie", ovvero quelle che agiscono tra la situazione inscenata dallo spot, che dovrebbe descrivere "artisticamente" una realtà del consumatore possibile, e il titoletto infido che smonta l'ilarità (ahaha ihihi) come il sale negli albumi, tira uno schiaffo a Gianni e lo riporta con i piedi per terra. C'è un esercito, là fuori, di delicati costruttori di circoli viziosi, il cui lavoro consiste soprattutto nel guardare lo spot e dire: ok, qual'è quella parte di realtà (la vita del consumatore che compra l'oggetto sponsorizzato) che non sarà come nello spot? Cosa gli stiamo dicendo che non è "vero" ma è "artistico", cioè "finto" (che tristi persone, questi creativi... impareremo a commiserarli)? Il fatto che questi titoli siano stati messi lì dalle associazioni dei consumatori, preoccupati e moralizzatori, non è che il culmine di un gigantesco iceberg di ignoranza ipocrita. Questi sottotitoli non sono, ho scoperto, degli strumenti di difesa, ma solo delle pubblicità più piccole, minuscole, ma sempre sempre usate per portare la tua mente a passeggio e farle comprare la loro merce. Per fortuna che la logica è onesta e dalla parte nostra come dai secoli dei secoli, e la tecnologia è sufficiente allo scopo. Partiamo:
Assunzione Claim: La vera soddisfazione è sapere di poterlo fare.
Assunzione Sottotitolo: Pilota professionista. Non imitare [1].

ergo, apparentemente:

A) Io sono soddisfatto (a) se so di poterlo fare. (a')
B) Se io non sono un pilota professionista (b) allora io non posso farlo. (b')
A + B) Se io sono un pilota professionista, allora sono soddisfatto. (ergo: se non lo sono, non lo sarò)

Ma, attenzione, non è così semplice. Il sillogismo qui sopra funzionerebbe a perfezione se non ci fosse quel 'so di poterlo fare'. Se fosse stato: Io sono soddisfatto se posso farlo / Io non posso farlo = Io non sono soddisfatto, sarebbe stato troppo facile. Hanno messo un chiavistello in più alla segreta bugia. Poiché io sto guardando delle immagini di una macchina che sfreccia nel deserto e fa dei suegiù mirabolanti tra le strade del mondo, io - consumatore - so che posso fare ciò, qualora io acquisti la macchina. E questo mi da la "vera soddisfazione". Ma sai anche, perché te l'ha detto il sottotitolo in un millesimo di secondo (!), che farlo veramente vale solo per i piloti [2], anche qualora tu riuscissi a liberarti dalle tue penose mansioni. Quindi una volta che avrò acquistato la macchina, e mi ritrovassi nel deserto e vedessi una distesa di fantastici suegiù ho due possibilità: o fregarmene e fare solo quello che il livello scintillante, divertente e in HD dello spot mi dice di fare - ovvero buttarmi con la mia macchina a capofitto; oppure ricordarmi del fatto che non sono un pilota e desistere, ma allora decido di rinunciare ad avere la mia "vera soddisfazione" che cullavo quando ho comprato la macchina, una soddisfazione che - appunto è vera, ma non è (non può essere) reale [3]. E lo spot infatti parla proprio di questo, di un uomo che potrebbe andare per deserti, sogna di farlo, ma è costretto a scarrozzare Ada e le sue amiche per l'uptown [4]. Non è straordinario? E ancora più straordinario è il fatto che qui non è che infrangi una legge (la Polizia Desertica non è famosa per la sua diffusione capillare sul territorio) qui il rischio ventilato è che, a fare suegiù nel deserto con quel cesso di macchina, rischi l'Osso-del-Collo. Come dire: se leggi il sottotitolo sarai vivo ma triste; se non lo leggi, felice ma morto. Proprio lei, la Nera Signora, ci accompagnerà spesso nel nostro viaggio dentro il Male di Sa-Marca-nda. Buon proseguimento, oh oh.

Φ

[1] Potrebbe perfino suonare come un avvertimento: Pilota professionista, non imitare!

[2] Qui si pone un altro problema. Ammettiamo che io sia effettivamente un pilota, che decide (per un qualche raptus di demenza istantanea) di comprare una Tiguan. Ora io, pilota professionista, so di poterlo fare ma posso anche farlo, imitare quello che è mostrato dalle immagini. Ma avrò in quel caso la vera soddisfazione? Se la vera soddisfazione è saperlo, farlo deve dare una soddisfazione o minore o maggiore. Se è maggiore, allora non è la vera soddisfazione, sottointeso che 'vero' sia 'massimo', altrimenti può essere solo inferiore per un consumatore regolare: il pilota avrebbe in questo caso la 'massima' esperienza ma non quella 'vera', mentre il consumatore regolare avrebbe solo quella 'vera' senza portare mai al massimo il suo mezzo - il che per inciso è un po' il tema di base dello spot.. Se invece è inferiore, non ho nessuna ragione per farlo e se lo facessi sarei più infelice. Ergo, anche se sono un pilota professionista, in cerca della Vera Soddisfazione, non lo farò, perché il mio istinto di conservazione mi dice di accontentarmi della sensazione di poterlo fare, ma senza farlo. Perché per quanto pilota, in quella specifica macchina, a fare quelle evoluzioni, rischio comunque di ammazzarmi (gratis, anzi pagando 19.900, ma solo se prendo la Tiguan 1.4 TSI Trend & Fun Bluemotion Technology, se ci metto dentro una macchina che possiedo da almeno un anno, ma con degli pneumatici nuovi di zecca entro il 29/06/2013... ah, e comunque "la vettura raffigurata è puramente [candidamente? n.d.a.] indicativa") e non vale la pena perché questo, sicuramente, non mi darebbe alcuna soddisfazione, io ci tengo alla pellaccia!

[3] Il che equivale a dire, per esempio, che il bisogno di cibo nel Darfur sarà  veramente soddisfatto quando i suoi abitanti sapranno/immagineranno di poter mangiare.

[4] Gianni è soddisfatto esclusivamente nella sua fantasia (comprovata dall'universale "dissolvenza cinematografica"), mentre la realtà lo fa sbuffare. In pratica, mentre l'immagine ti dice: "La realtà è una merda!", il sottotitolo ti dice: "Eh, Gigio, mi dispiace ma è così, rassegnati (e nell'attesa che tua moglie scompaia, magari, comprati una Tiguan oppure guardati dei porno)". Questa identificazione di 'immaginare' e 'sapere' è un classico. In questo spot, la moglie rappresenta il condizionamento (reale quindi simpatico) che ti fa comprare una Tiguan invece di una Hammer.

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